9 giugno 2011

Il mondo globale.
Prima parte.

La popolazione del pianeta oggi è di sette miliardi di persone. Un miliardo è mille milioni. Provate a contare questo numero: settemila milioni di volte.
Ora moltiplicate questo numero per la quantità di cibo necessario ad ognuno: milioni e milioni di tonnellate di cibo ogni giorno.
Fate la stessa operazione con la quantità di rifiuti organici e di immondizia che scarichiamo ogni giorno, ogni mese, ogni anno sul nostro povero pianeta.
La popolazione cresce ogni giorno di 220.000 persone.
Cioè 6 milioni e seicentosessantamila persone al mese.
Cioè più di 79 milioni di persone l’anno.
Come se ogni anno ci fossero un’Italia e una Romania intere in più da sfamare, vestire, crescere, istruire, assistere e governare.
Nel 2050 saremo nove miliardi e mezzo di persone, due miliardi e mezzo più di adesso.
Nel 2050 ci saranno almeno tre miliardi (cioè “tremila milioni”) di persone che vivranno con meno di due dollari al giorno, cioè meno di un euro e 40 centesimi. Faranno la fame, non avranno denaro per l’istruzione dei propri figli, né medicine, né casa, cercheranno di emigrare tutti per non morire.
Tre miliardi…
Si calcola che per sfamare a livello di base un milione di persone siano necessari 40.000 ettari di terra. Il World Earth Institute riferisce che per produrre il cibo necessario ogni giorno ad ognuno di noi sono necessari duemila litri d’acqua. Ogni giorno a testa 2.000 litri.
La pioggia non basta, a volte non piove proprio, e ogni contadino sa quanta acqua impiega ogni stagione per il suo orto, per il frutteto, per il campo di grano.
Anche la terra non basta. E’ stata impoverita dal suo sfruttamento intensivo, speculativo, e dall’uso dissennato dei diserbanti, i veleni con cui i contadini irresponsabili si liberano sbrigativamente delle erbacce prima delle semine. Gli olii di semi, il riso e il grano prodotti in campi diserbati e avvelenati arrecheranno malattie alle popolazioni e alzeranno il costo della vita per il prezzo proibitivo delle medicine oltre ad aumentare i costi sociali della salute pubblica.
Diffondere e seguire i criteri di uno sviluppo ecosostenibile non è solo bello: è necessario per la sopravvivenza della nostra specie umana.
Nonostante i grandi raccolti di Russia, India e Ucraina, la produzione agricola mondiale rimane stabile e non cresce.
Inoltre, specie in Africa, molte terre sono state sottratte all’uso agricolo e sono state destinate alla produzione di biocarburanti per auto. Poiché la grande massa delle auto è nel mondo ricco è come se togliessimo il pane ai poveri per fare il pieno di carburante ai ricchi.
In pratica quando qualcuno va in macchina per andare a cena fuori in un bel ristorante nello stesso istante un centinaio di persone in Africa non ha niente da mettere in bocca per riempire la pancia…

Paolo Giunta La Spada

(continua)

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