14 ottobre 2015

Una favola per i bambini piccoli...

La favola dei colori 

(Sottotitolo: Come nacque l’arcobaleno)





C’era una volta il colore bianco che incontrò il colore nero.
Il colore bianco disse: "Vattene via, sporco e sudicio! Io sono chiaro come il giorno e bello come i vestiti da sposa".

Il colore nero rispose: “Che stolto che sei! E’ vero che hai il colore del giorno: quando si lavora, si fatica e si soffre! Io invece ho il colore della notte quando si sogna dolcemente, i grilli cantano e gli innamorati parlano d’amore! E poi se ti piace tanto il tuo colore perchè tenti sempre di abbronzarti?"

Il bianco si inalberò: "Come ti permetti? Il tuo colore rappresenta la morte!"

"Non è vero. Bianco è il colore della morte sul viso di chi è malato e muore!"

Il colore nero non riuscì a continuare perchè a quel punto arrivarono tutti gli altri colori: il giallo, l’arancione, il blu, l’azzurro, il lilla, il marrone, il rosso, il rosa, il verde e molti altri.

Il rosa disse pieno d’orgoglio: “Mio è il fiore più bello: la rosa! E rosa sono le albe e i tramonti."

Lo interruppe l’arancione: “Albe e tramonti? I più belli hanno il color dell’arancio!”

Intervenne il rosso, tutto paonazzo in viso: “Come vi permettete? E’ risaputo che il cielo più bello è quello che si tinge di rosso! E rosso è il colore del fiore più bello!”

Il verde, verde di rabbia anche in faccia, spinse via il rosso: “Io, il verde, sono il colore più bello! Potreste mai vivere senza il verde dei prati e degli alberi? Il verde è il colore della speranza.”

Il blu si irritò: “Ma quali tramonti... Ma quali prati!... Il cielo blu è la cosa più bella che esista nell’universo!”

Giunse anche l’azzurro, il fratello più piccolo del blu che sembrava un puffo: “Ma sta' zitto! Il cielo azzurro è bello, non il blu!”

Il giallo, giallo d’itterizia anche in viso, disse: “Senza di me non ci sarebbero i tramonti e le albe più belle e non vedreste neanche le luci del sole sulle montagne o i bellissimi girasoli.”

Intervenne il marrone: “Mie sono le montagne, i tronchi degli alberi, la cioccolata, la pelle abbronzata...”

Il marrone non riuscì a finire la frase. Il lilla lo spinse via: “Ma sta zitto! Io sono il colore più bello!...” Anche lui non riuscì a finire la frase.

I colori iniziarono a spingersi e a picchiarsi.

Fu una guerra terribile e per un periodo molto lungo tutti soffrirono: non ci fu nè il giorno, nè la notte e non si vedeva un solo colore in giro.

Poi, dopo molto tempo, i colori ebbero nostalgia l’uno dell’altro.

Facendo la pace potevano godere della grande bellezza di ognuno di loro.

Si unirono e fu così che nacque l’arcobaleno.

Il bianco pregò il nero di sopraggiungere con la notte per dargli un po’ di riposo e il  nero chiese al bianco di dargli ogni notte una spruzzatina di stelle e un po’ di luna.

Perchè se non ci fosse la notte nera le stelle non brillerebbero. 

Così ogni colore tornò a farsi vedere e da allora la vita è molto più bella. 

Copyright Paolo Giunta La Spada riproduzione riservata


3 commenti:

Russel ha detto...

Grazie!

AnnaLisa ha detto...

Deliziosa!

Maria N. ha detto...

Da leggere (non solo ai bambini!!!)