29 maggio 2018

Guardatevi dai maestri di odio


1) Sulla questione dello spread e del debito pubblico.

Immaginate una famiglia.
Il padre, quest'anno, promette vacanze a San Diego, California, in hotel lusso 7 stelle. 
Moglie e figli tutti entusiasti.
Al ritorno dalle vacanze il padre muore e lascia alla famiglia una montagna di debiti e la casa ipotecata.

Immaginate un'altra famiglia.
Il padre, quest'anno, dice la verità: possiamo permetterci una sdraio sul balcone e qualche sabato al mare, un paio di week-end in montagna, qualche cena fuori con gli amici.
Poi muore e lascia alla famiglia un decoroso conto in banca e la casa di proprietà ai figli che non hanno problemi a costruire il loro futuro.

Chi vuole capire capisca.

2) Se uno ha dei debiti, e riceve un credito, come fa a convincere i creditori che restituirà i soldi?
Farà vedere che sta lavorando, che sta risparmiando, che non fa spese folli.

Se invece uno spende, spande e propone castronerie senza copertura finanziaria che fanno i creditori?
Ritirano i loro soldi e non prestano più una lira.
Perché non si fidano più.

Anche voi non vi fidereste più di uno che ha preso in prestito i vostri soldi e fa la "bella vita".

3) Questo significa che non si può protestare nei confronti di una politica che non si condivide???

No, noi possiamo protestare, è nostro diritto, anche nostro dovere; possiamo contestare anche duramente.
Io per esempio lo faccio sempre e ne rivendico il pieno diritto; possiamo proporre, indicare, suggerire, ma non possiamo chiedere la fine delle istituzioni o insultare il capo dello stato.
Se insultiamo le istituzioni assomigliamo ai mafiosi, ai criminali, a quelli che cercano un capro espiatorio a tutti i costi per non far vedere che sono ignoranti e incapaci. 

Gli italiani che lavorano e amano l'Italia non insultano il capo dello stato, non assistono con le mani in tasca all'inno d'Italia, non insultano la nostra Repubblica.

4) Una società che produce odio sarà travolta dall'odio.
Guardatevi dai maestri di odio. 


  

16 maggio 2018

Un dibattito segreto

I voti on-line, così come li applica il M5S, sono una delle più grandi prese in giro della storia politica italiana. Se non si crea la possibilità di controllo da parte di terzi è un metodo del tutto privo di trasparenza. Provate a pensare all'uso che potrebbe farne un regime autoritario. Il voto nei gazebo della Lega nelle piazze configura, invece, il rifiuto della democrazia costituzionale. Ci si dovrebbe ricordare che siamo una Repubblica parlamentare e che, in questi giorni, il Parlamento è esautorato dalla sua facoltà di controllo democratico e confronto.
Un dibattito segreto che si trascina da tempo, senza che se ne sappiano i contenuti nel concreto, non è un segno di democrazia, né di nuova vitalità del nostro Paese.



2 maggio 2018

Chi ci tira fuori da tutto questo?


Hanno due possibilità: o tornare al voto ( con la probabilità che vinca il centrodestra e la Lega in particolare) o fare un governo che duri 6 mesi, faccia la nuova legge finanziaria (che nessun politico dichiarerebbe mai di sottoscrivere) e, forse, una nuova legge elettorale. 
Il problema non è Mattarella e quello che decide, il problema è una democrazia malata che non ha più la capacità di essere vitale. 
E la colpa non è solo di un partito, ma di tutti noi che ci stiamo facendo scippare Italia, futuro e libertà democratiche...